venerdì 12 aprile 2013

#SOCIAL RECRUITING: ECCO LE ULTIME TENDENZE SULLA RICERCA DEL LAVORO AI TEMPI DEI SOCIAL


“Quanto più ricche ed integrate sono le relazioni sociali coltivate da chi è in cerca di lavoro tanto maggiore è la probabilità di trovare un’occupazione e raggiungere un successo professionale, anche attraverso i social media”. Questo è quanto è emerso dall’ultima indagine “Il lavoro ai tempi del #socialrecruiting e della #digitalreputation” condotta da Adecco, Agenzia per il Lavoro leader in Italia e nel mondo nella gestione delle risorse umane, in collaborazione con Ivana Pais dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Giunta alla terza edizione, la ricerca ha rivelato le ultime tendenze sulle dinamiche dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro nell’era del web 2.0, prima tra tutte il ruolo che i legami personali e le modalità con cui vengono utilizzati giocano nella ricerca del lavoro.



A quanto parte, il successo nella ricerca di un lavoro sembra risiedere nel cosiddetto “capitale sociale integrato”, vale a dire la capacità delle persone di valorizzare la possibile dimensione online delle relazioni sociali, anche di quelle create offline. “Coltivare relazioni in rete, oltre che attraverso occasioni di incontro e contatto nella vita offline – ha spiegato spiegato Silvia Zanella, Marketing & Communication Manager di Adecco Italia - incrementa la frequenza e la stabilità dei rapporti e permette di approfondire la conoscenza reciproca degli interessi e delle competenze anche grazie alla lettura dei post e dei contenuti che si pubblicano. Inoltre, consente di intercettare più facilmente informazioni su offerte di lavoro disponibili”. 

 

Andando ad indagare nello specifico tra gli strumenti online più utilizzati, Linkedin rimane il canale privilegiato per la ricerca di nuovi profili da parte dei responsabili HR con il 42% delle preferenze; seguito da Facebook (29%) e da Twitter (9%). “Questi risultati sono molto interessanti perché mostrano il valore delle relazioni che si stabiliscono e si alimentano attraverso la rete" - ha commentato Ivana Pais, Docente di Sociologia Economica all’Università Cattolica del Sacro Cuore.


In particolare l’uso dei social network si rivela molto efficace nella fase di ricerca di un lavoro in quanto consente di facilitare i flussi informativi tra persone già in contatto tra loro, di entrare in relazione con persone chiave nei processi selettivi e di abbattere alcune barriere comunicative rendendo più diretta e veloce la comunicazione”.


Dall’indagine è emersa anche l’importanza della digital reputation. Sia candidati che selezionatori mostrano grande attenzione alla “identità online”: il 70% delle persone verifica le informazioni personali che circolano online “googlando” il proprio nome così come il 77% dei recruiter inserisce il nominativo di un candidato su un motore di ricerca per raccogliere maggiori elementi di valutazione. Proprio a questo proposito i responsabili delle Risorse Umane hanno dichiarato che nel 12% dei casi si sono trovati ad escludere dei candidati per le informazioni che hanno reperito in rete.

Ecco allora ora tre consigli per rendersi (professionalmente) attrattivi su LinkedIn:
  1. Fate attenzione al titolo professionale: è una delle cose che le persone vede. Dovete considerarlo come se fosse il titolo di un articolo: deve attirare l’attenzione e invogliarle a leggere tutta la vostra storia.
  2. Studiate la concorrenza: ricercate quelle persone che svolgono il vostro stesso lavoro, perché anche passando attraverso l’osservazione dei profili degli altri, avremo una maggiore percezione di ciò che può funzionare;
  3. Compilate quanti più campi possibile, rendetevi riconoscibili, inserite tutte le vostre competenze. Sapevate che su LinkedIn è possibile inserire fino a 50 differenti competenze ed esperienze?

Infine, un ultimo consiglio: non fate come me, che per seguire la vita degli altri ed essere un ghostwriter pro tempore ho trascurato troppo i miei profili! ;) 
Buon fine settimana, Chiara